Vita del calcestruzzo

Il ciclo vitale del calcestruzzo inizia nell’impianto di betonaggio quando vengono mescolati tra di loro i vari componenti selezionati per creare il conglomerato nella sua forma liquida. Come ben sappiamo gli ingredienti possono variare in base alle prestazioni che si desidera dare al calcestruzzo, ma di base gli elementi sono sempre acqua, un legante e degli aggreganti di vario genere. Il legante più famoso e più utilizzato in epoca moderna è il cemento.

Il ciclo vitale del calcestruzzo inizia nell’impianto di betonaggio quando vengono mescolati tra di loro i vari componenti selezionati per creare il conglomerato nella sua forma liquida. Come ben sappiamo gli ingredienti possono variare in base alle prestazioni che si desidera dare al calcestruzzo, ma di base gli elementi sono sempre acqua, un legante e degli aggreganti di vario genere. Il legante più famoso e più utilizzato in epoca moderna è il cemento. La fase successiva è scandita dalla gettata fase in cui il calcestruzzo è ancora liquido. Solitamente se la gettata non è prevista in loco, quindi in area di cantiere, viene effettuata nella cassaforma, ossia in una base con sponde di legno o plastica di cui andrà ad assumere la forma una volta indurito. All’interno della stessa forma, immediatamente successiva alla gettata, avviene la fase della vibrazione che consente al calcestruzzo in forma liquida di espellere le bolle d’aria che inevitabilmente rimangono intrappolate all’interno della miscela durante la lavorazione.
Gecab realizza i propri prefabbricati all’interno del proprio stabilimento di produzione dotato di strumentazione costantemente rinnovata come l’impianto di betonaggio ed il cassero formatore dedicato sempre alla produzione di pannelli e monoblocchi. All’interno della cassaforma, il calcestruzzo inizia ad indurire e passare dalla forma liquida a quella semiliquida e, nel giro di poche ore, inizia a raggiungere una consistenza più solida. Esistono però anche degli additivi chimici che permettono di accorciare certi tempi, fermo restando che la fase di maturazione, ossia quella successiva a questa e molto più delicata, deve rispettare dei tempi ben precisi, nonché dettati da una normativa molto stringente entrata in vigore in Italia successivamente ad eventi sismici di rilievo. Secondo la normativa infatti, la maturazione del calcestruzzo è da considerarsi completa non prima di 28 giorni, attraverso i quali il prodotto va protetto da determinate condizioni atmosferiche e con standard di idratazione ben precisi per evitare processi chimici di indebolimento. Va comunque detto che, tecnicamente, il processo di maturazione del calcestruzzo può durare anche degli anni, questo perché la stagionatura del calcestruzzo non è lineare. Infatti, il materiale raggiunge un grado di durezza accettabile in relativamente poco tempo poi, negli anni successivi, continua a maturare e ad indurirsi, ma sempre più lentamente.
A giocare un ruolo fondamentale in questo passaggio tanto lungo è il rapporto tra acqua e cemento, in quanto l’acqua favorisce i legami molecolari del cemento e più la concentrazione liquida è alta, più il cemento tenderà a legarsi saldamente con gli aggreganti presenti nella composizione iniziale. Di contro, un cemento poco idratato tenderà a formare meno legami molecolari. La totalità di questi processi si svolge all’interno dei comparti di produzione di Gecab, costantemente sottoposti a controlli di qualità certificati al fine di offrire un prodotto non solo perfettamente conforme, ma anche altamente prestazionale, come sempre Gecab fa per ogni suo manufatto.